
lunedì 20 dicembre 2010
domenica 19 dicembre 2010


E I CAVALLI MUOIONO
Dopo che le tue bestie sono morte tra le mie braccia
abbiamo agganciato quei corpi snaturati ai bracci di una ruspa
per trasportarli penzolanti e lasciarli rigidi
quella notte io ero l’unico corteo possibile
Dietro di te i miei passi lenti conserti
Sei l’energia che ha fatto diventare stampelle
me e la mia natura di foglia
E come una tua mano ho lavorato
E come un cane salvo ti ho seguito
Cieca nella tua ragnatela affollata
fino alla tua bocca aperta
dove di bava scolpivi
piano hai cominciato a vestirmi
di calde trame di sudiciume spesso
la fuga che ha iniziato il mio corpo
è invisibile ai miei pensieri che come polvere accanita ritornano
e sembrano anni le ore che passo a pulire
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